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Gli inestetismi cutanei sono tutti uguali?


Gli inestetismi che riguardano il corpo possono essere diversi, tra i più comuni sicuramente ricordiamo la cellulite, le adiposità localizzate e la ritenzione idrica. Ma spesso vengono diagnosticati erroneamente e di conseguenza non vengono trattati in modo appropriato e, quando possibile, risolti in modo definitivo.

Ma quindi non ho la cellulite? O Sì?


Non tutti gli inestetismi del corpo sono uguali e non sempre è colpa della cellulite.

Spesso sotto il nome di “cellulite” vengono raccolte tutta una serie di condizioni patologiche o meno, erroneamente, perché non viene fatta una corretta anamnesi e successiva diagnosi per il trattamento di queste problematiche.

Chi può dirmi quale inestetismo della pelle ho e perché?


Il medico estetico ha un ruolo fondamentale nella gestione di queste condizioni cliniche fisiologiche, parafisiologiche o patologiche.
Per questo motivo si inizia sempre con una visita completa di medicina estetica dove oltre all’esame obiettivo, alla visita tradizionale e alla raccolta anamnestica, si indagano le abitudini di vita del paziente, le caratteristiche costituzionali e le cause che sottendono l’inestetismo che desideriamo migliorare o risolvere.

Quindi parte tutto da una corretta diagnosi, per poi poter effettuare il percorso terapeutico, spesso interdisciplinare, del quale necessita il paziente.

Quali sono le differenze tra ritenzione idrica, cellulite e adiposità localizzate?

Le differenze sono tantissime, perché sono tutte condizioni diverse.
La ritenzione idrica è, appunto, una tendenza ad accumulare liquidi, questo si verifica soprattutto nelle aree che fisiologicamente presentano un pannicolo adiposo più consistente, come per esempio le cosce e i glutei, ma anche l’addome.

Escludendo cause patologiche alla base di questo inestetismo, si può migliorarlo e anche risolverlo completamente, semplicemente modificando le abitudini di vita del paziente.
Inoltre, possono associarsi dei trattamenti ambulatoriali e domiciliari per accompagnare e  mantenere il risultato ottenuto.

La cellullite viene spesso, erroneamente, identificata con qualunque inestetismo del corpo. Qualunque bozzetto, piega o aspetto a buccia d’arancia, viene subito chiamato “cellulite”. E questo è profondamente sbagliato.

La pelle del nostro corpo, il tessuto connettivo e il tessuto adiposo sottostante, possono presentare fisiologicamente o parafisiologicamente delle alterazioni estetiche che però non hanno nulla di patologico. Sono semplicemente delle presentazioni, estetiche appunto, che possiamo decidere di migliorare o meno, ma non sono affatto una patologia.

Discorso completamente diverso si fa per la Pannicolopatia Edemato Fibrosclerotica (PEFS) che è una patologia caratterizzata dalla degenerazione della componente adiposa del tessuto connettivo in presenza di quantità normali dello stesso.
Le cause sono molteplici e sicuramente ritroviamo una non efficace circolazione venosa e linfatica che determina nel tempo una degenerazione degli adipociti che daranno orgine a micronoduli e macronoduli, con alterazioni della funzionalità.

Le adiposità localizzate o distrettuali sono, invece, caratterizzate da un eccesso quantitativo di cellule adipose sane, ma accumulate in determinate aree del corpo, come cosce, glutei e addome.
Le cause alla base di tale inestetismo sono molteplici e multifattoriali, sicuramente una componente costituzionale ed ereditaria è presente, così come delle disfunzioni ormonali o nutrizionali. Questi accumuli di adipe non risontono delle diete dimagranti e sono esacerbati da un esercizio fisico non appropriato.

Ciascuna di queste condizioni può essere presente singolarmente oppure contemporaneamente con le altre e ovviamente presentarsi nel contesto di altre patologie di base, che spesso vengono diagnosticate precocemente grazie al ruolo preventivo della  medicina estetica.

L’approccio di conseguenza deve essere altamente personalizzato, deve coinvolgere diversi aspetti della vita del paziente. Non esiste un trattamento che va bene per tutti, una bacchetta magica che trasforma un corpo “imperfetto” in quello che abbiamo sempre desiderato.
Il primo passo per volersi bene e migliorarsi è accettarsi, poi conoscersi, imparare a valorizzarsi e contestualmente prendersi cura di sé.
Le persone non sono bambole, non devono rispettare dei canoni di bellezza che non  appartengono loro.
La bellezza parte innanzitutto da una buona salute e accettarsi non significa smettere di volersi migliorare, al contrario è il primo passo per iniziare a farlo nel modo migliore per te, il tuo.

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